1) Secondo il Corriere della sera di venerdì 2 marzo di quest’anno Mario Monti avrebbe esortato a più riprese i ministri del suo governo «ad astenersi da iniziative politiche che potrebbero destabilizzare la ‘strana maggioranza’ in parlamento» sostenendo la tesi secondo la quale «il governo ha compiti limitati, e ciò nonostante difficilissimi. Questo compito riusciremo a svolgerlo se osserveremo una certa distanza rispetto ai partiti».
domenica 4 marzo 2012
venerdì 2 marzo 2012
Lévinas e la filosofia dell'hitlerismo
Sul numero 30 (dicembre 1996) della rivista «Informazione filosofica» edita dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici "Gerardo Marotta" pubblicai questo breve saggio su Lévinas che mi sembra ancora attuale. Per questa ragione lo riprendo qui avvertendo che la traduzione italiana del testo di Lévinas Sull'evasione è stata nel frattempo ristampata dall'editore Cronopio di Napoli nel 2008 e che l'altro testo di Lévinas citato Alcune riflessioni sulla filosofia dell'hitlerismo è stato tradotto da Andrea Cavalletti e pubblicato dall'editore Quodlibet nel 1996.
Uno dei meriti più grandi di Emmanuel
Lévinas consiste nell'averci offerto, già a partire dalla metà degli anni trenta, la
chiave concettuale per comprendere l'epoca in cui siamo e circoscrivere il male
di cui soffre il nostro secolo. È intorno al concetto di limite e al suo spostamento che si
gioca fra il '34 e il '36 la riflessione levinasiana. Nella filosofia
tradizionale, scrive Lévinas nel saggio sull’ ‘evasione’ (De l'évasion, 1935; trad. it. Dell'evasione,
Reggio Emilia 1984), ciò che per il soggetto rappresentava il limite della sua
comprensione e del suo agire era
costituito dal mondo o dal non io: il conflitto si dava sempre fra l'uomo
e l'essere, mai fra l'uomo e se stesso. Anche nella lotta più
cruenta, l'uomo non perdeva la propria autosufficienza, non vedeva messo a
rischio l'ideale dell'identità di sé con sé.
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